mercoledì 11 marzo 2009

Otto mesi e mezzo...

...è il tempo passato dall'ultima volta che sono stato su un campo di tiro. E' stato in occasione dell'ultima gara che ho disputato (e vinto...) il 26 giugno dell'anno scorso a Montrigiasco; curioso come il tempo possa passare senza che si faccia sentire il bisogno di trovarsi immerso nella natura, alle prese con le sagome in salita, discesa, seminascoste e vicine o lontane.. forse quando si è totalmente presi nello studio di una materia si dimenticano tante altre cose e la costruzione di archi assorbe una grande quantità di attenzione e dedizione. Beh oggi il caro Marco mi ha chiamato: "Devo sfogarmi, devo andare a tirare ma non ho voglia di andarci da solo...c'è anche Paolo..." bell'invito per uno che non tira sul campo da otto mesi e mezzo!!! Ok pianto lì il lavoro, torno a casa a ritmo allegro, mi cambio d'abito e giù al campo! Sole e tanto vento, maglietta, camicia e uno smanicato tipo caccia, chissenefrega della temperatura, ho altro da pensare :-). L'occasione è stata propizia anche per la prova sul campo dell'arco che avete visto nell'ultimo post, un po' sbattuto lì senza ulteriori considerazioni che lo riguardassero e senza rendergli il giusto onore di essere il primo, ve lo presento ora: 66 pollici di lunghezza, 68 libbre a 28 pollici di allungo, abbreviato lungo 66" -68#@28" -, n° 0047 . Strano che abbia questo numero per essere il primo, no? il conteggio è partito dalla mia età, non sono scaramantico ma per me iniziare una nuova avventura è piuttosto importante, specie quando mi coinvolge così tanto, e siccome sono intenzionato a costruirne tanti il rapporto diretto con i miei anni spero sia beneaugurante. A parte i freddi numeri è stato costruito con i primi materiali che sono riuscito a procurarmi in modo economico e veloce: il riser (centrale) è in rovere recuperato presso la mia legnaia, strisce di frassino all'interno delle quali ho incollato un mosaico di melo, padouk e makassar che giacevano dimenticati nel laboratorio, i limbs (flettenti) sono un sandwich costituto da due lamine di mogano ed una interna di acero, tips in makassar e corno di cervo, impugnatura in crosta, verniciatura nitro opaca che sostituirò al più presto con vernice poliuretanica opaca per maggiore resistenza. Domanda fatidica: come tira??? 68 libbre si fanno sentire ma i 66" di lunghezza lo rendono molto docile, lo sforzo è distribuito su una maggiore lunghezza e quindi più sopportabile; al rilascio nessuna reazione fastidiosa a livello di impugnatura, niente calci, niente vibrazioni, l'arco sta nella mano e non "scappa", non c'è bisogno di dominarlo ma solo di tenderlo e dimenticare la matematica del tiro e altre amenità come il falso scopo o la proiezione della parabola della freccia sul bersaglio.. Istinto e null'altro! Ne ho avuto prova non appena la parte consapevole dell'arciere si è spenta per lasciare spazio al divertimento, al piacere di veder volare la freccia anche se con una serie di problemi dovuti al forte vento, le bestie erano lì dove volevo mandare i miei dardi, o viceversa, nulla cambia, tantomeno i buoni risultati. Battesimo del fuoco e prima uscita superati alla grande :-) una bellissima giornata che vedrò di ripetere presto e con un altro arco in prova...

1 commento:

  1. mio caro lucio...come sempre è un onore venire a tirare con te....paolo

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