giovedì 5 marzo 2009

La motivazione

Primo post per entrare nell'argomento, un attimo di introspezione per capire e farvi capire le intime ragioni che spingono un arciere a fare il grande salto: passare dal semplice utilizzo di un arco alla costruzione dello stesso, indubbiamente quello che si può definire il salto di qualità, il passaggio dalla comune mortalità ad una specie di Olimpo. Il mio primo pensiero è quello di una sorta di Dio Vulcano che forgia la materia e la assoggetta al suo volere ed alla sua personalità, dove al posto del fuoco e dei fumi c'è una nuvola di polvere di legno, e dove forgia, incudine e martello sono diventati forme, colle, attrezzi , lime e varie carte vetrate, ed il denominatore comune sono la fatica e la sofferenza della creazione. Si, è giusto chiamarla sofferenza, è quell'ansia di vedere l'oggetto finito misto al timore di sbagliare qualcosa, e di fatto è quel pezzo di artigiano che ci si porta a casa quando si sceglie un oggetto fatto a mano invece del solito prodotto di massa, quella parte di sé e della propria anima che si trasmette alla materia inanimata, rendendola di nuovo vitale.
Un’ulteriore molla è stata il fatto che anni fa ho conosciuto un costruttore di archi, uno bravo, ma davvero bravo, in rastrelliera ho ancora il mio primo longbow comprato da lui, ed il mio primo ricurvo, pure suo.. mi sono sempre chiesto come facesse a costruirli, quale fosse il segreto, l'alchimìa dell'unire ciò che sembrano semplici lamine di legno e fibra e ricavare un oggetto finito dall'aspetto accattivante e assolutamente performante.
Sono stato utilizzatore di oggetti di culto (longbow, che altro?)per circa 15 anni, di archi ne ho usati tanti, che siano stati miei o di altri, non ho disdegnato nemmeno l'utilizzo dei carrucolati e tutti a modo loro mi hanno trasmesso qualcosa, alimentando costantemente il fuoco di questa passione che mi arde dentro.
Tanti archi provenienti da costruttori diversi, ma ognuno con una sua ben definita personalità ed un carattere ben delineato che si ritrova in ognuno dei longbow prodotti da una medesima persona, come se il costruttore avesse trasferito nell'oggetto una parte di .
Il primo tenue barlume sulla costruzione di archi si è acceso ed ho iniziato la ricerca delle materie prime,iniziando tutta una serie di progetti mentali per iniziare a costruirmi almeno un paio di macchinari per la lavorazione dei legni ed una dima, arrivando poi alle varie soluzioni per l’incollaggio.
Ho quindi trovato i legni, ho recuperato quanto bastava per fare una carteggiatrice a tamburo con la doppia funzione di laminatrice, mi sono costruito una forma di base ed un forno, ho modificato un sacco di morsetti addomesticandoli alle mie necessità ed ho cominciato a far polvere di legno...
Il primo arco è stato tagliato e preparato nei suoi componenti, incollato e ben morsettato alla dima e poi messo in forno per 6 ore; in questo tempo mi sono sentito come un bambino che aspetta la mattina di Natale per andare a guardare sotto l’albero, pur sapendo che le sorprese avrebbero potuto essere tutt’altro che piacevoli..
E questo è il primo, del quale sono particolarmente orgoglioso e che nonostante l’enorme numero di errori commessi tira benissimo e non si rompe..
L'ho chiamato Devil's Harp ed è lui che da il nome al mio blog..

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